Ortona, Francesco Paolo Tosti e il Museo Musicale d’Abruzzo.

Vivi e lascia vivere*

(*citazione di Arthur Schopenhauer fatta incidere da Francesco Paolo Tosti sul suo sigillo in cristallo)


Ortona – Castello Aragonese – Foto Leo De Rocco


Ortona – Castello Aragonese – Foto Leo De Rocco


Ortona – Parco del Castello Aragonese – Foto Leo De Rocco


Nella bella Ortona, a due passi dal panoramico Castello Aragonese, ricostruito così imponente nel 1452 da Alfonso d’Aragona e oggi fotografato dai turisti affascinati dalla suggestiva posizione a strapiombo sul mare, si trova l’interessante Museo Musicale d’Abruzzo dedicato al famoso compositore ortonese Francesco Paolo Tosti (Ortona, 1846 – Roma, 1916).


Ortona – Palazzo Corvo – Foto Leo De Rocco


Il museo è allestito nelle sale del Palazzo Corvo, un edificio storico ubicato nel quartiere medievale “Terra Vecchia” nucleo originario di Ortona, la “Perla dell’Adriatico”, abitato fin dall’antichità da pescatori e marinai.

La Ortona popolare, della gente di mare, è nata in questo quartiere in cui un tempo le case dei pescatori erano intervallate da quelle dei contadini con i loro piccoli e colorati banchi di prodotti agricoli ben allineati sulla via, tra le botteghe degli artigiani e quelle dei vinai.


Ortona, viavai davanti alla Cattedrale di San Tommaso, primi del ‘900 – Foto tratta dall’archivio fotografico di “Ortona com’era” pagina social FB


Ortona – Quartiere medievale Terravecchia – Foto Leo De Rocco


Lo storico palazzo un tempo apparteneva ai baroni Corvo (talvolta chiamati Corvi) di Sulmona, un’antica casata di origine napoletana arrivata in Abruzzo nella seconda metà del ‘500.

Nel ‘600 un membro dei Corvo sposò una nobildonna ortonese, da qui la costruzione del palazzo; mentre nell’800 lo scultore Costantino Barbella, uno dei noti frequentatori insieme all’amico Francesco Paolo Tosti del noto ritrovo culturale nel Convento di Francesco Paolo Michetti, nella vicina Francavilla al Mare, sposò una sulmonese baronessa Corvi.

La casa natale di Francesco Paolo Tosti si trovava vicino al Palazzo Farnese, progettato nel XVI da Giacomo della Porta, scultore e architetto allievo di Michelangelo, per conto di Margherita d’Austria, la figlia di Carlo V innamorata di Ortona.


Palazzo Farnese, Ortona – Foto Leo De Rocco


Lo storico Palazzo si trova sul passeggio panoramico chiamato “l’Orientale“, non lontano dalla casa dove nacque donna Luisa De Benedictis, madre di Gabriele D’Annunzio.

Le residenze fuori Abruzzo di Francesco Paolo Tosti furono Roma e Londra.


Ortona – Passeggiata Orientale – Foto Leo De Rocco


L’Orientale di Ortona – Foto Leo De Rocco


Il Palazzo Corvo comprende, oltre al Museo, anche l’Istituto Nazionale Tostiano e la Biblioteca Musicale Abruzzese, ed è visitato da studiosi provenienti da ogni parte del mondo. L’inaugurazione avvenne nel 1994, alla presenza del celebre soprano Renata Tebaldi.


Ortona, monumento a F.P.Tosti, ubicazione anni ’30 (1)


Il Museo Musicale d’Abruzzo ripercorre la vita dell’illustre compositore abruzzese attraverso fotografie originali, lettere, manoscritti, partiture, libri e oggetti personali.

Durante la visita è possibile ascoltare un piacevole sottofondo musicale, ovviamente con il repertorio classico del padrone di casa Tosti.

Brani interpretati dai più grandi nomi della lirica internazionale: da Caruso a Pavarotti, da Carreras a Kraus, a Björling, Bocelli e tanti altri.

Alcuni testi della vasta produzione musicale di Francesco Paolo Tosti portano la firma di Gabriele d’Annunzio e Antonio Fogazzaro.


Ortona – Monumento a Francesco Paolo Tosti, attuale ubicazione – foto Leo De Rocco


A proposito di D’Annunzio, curiosa è la storia legata alla nascita della celebre canzone napoletana A vucchella.

Siamo a Napoli nel 1891, d’Annunzio all’epoca aveva 28 anni e collaborava con il quotidiano “Il Mattino”, era giunto a Napoli spronato dall’amico Francesco Paolo Michetti per convincere l’editore Ferdinando Bideri a pubblicare il suo romanzo “l’Innocente“, il secondo romanzo, dopo “Il Piacere”, della “Trilogia della Rosa”, romanzo rifiutato dalleditore Treves di Milano perchè giudicato “scabroso”.


Ortona – Il porto con la statua di San Tommaso, patrono della cittadina – Foto Leo De Rocco


Ortona – Basilica di San Tommaso – Antica pietra in onice con inciso in greco il nome di San Tommaso Apostolo – Ortona custodisce i resti dell’apostolo di Gesù dal 1258 quando tre galee partirono da qui per unirsi alla flotta di Manfredi di Puglia, figlio di Federico II e futuro re di Sicilia, per poi raggiungere l’isola di Chios, tra Grecia e Turchia, e recuperare i resti di San Tommaso insieme a questa pietra – Foto Leo De Rocco


Ortona – Museo Diocesano – In questo bassorilievo realizzato a Venezia nel ‘500, è raffigurata una galea con gli ortonesi che ritornano dall’isola di Chios con i resti dell’apostolo Tommaso – Foto Leo De Rocco


Si narra che una mattina tra i tavoli del noto Caffè Gambrinus il paroliere e poeta napoletano Ferdinando Russo sfidò il poeta abruzzese a scrivere una canzone napoletana, dubitando sulle sue capacità.

D’Annunzio raccolse la sfida e scrisse, si racconta direttamente sul piano in marmo di un tavolino del bar, il testo ” ‘A vucchella ” , brano poi musicato da Francesco Paolo Tosti.

Una delle canzoni napoletane più celebri fu dunque scritta e musicata da due abruzzesi. Tosti musicò anche “Marechiaro”, altra famosa canzone del repertorio napoletano conosciuta in tutto il mondo.


Francesco Paolo Tosti in una caricatura di Max Beerbohm, Londra 1907 – collezione privata


L’Amicizia tra Tosti e d’Annunzio è attestata da alcune foto, lettere e dediche che trovo esposte nel Museo ortonese. Le foto e i carteggi facevano parte dell’album fotografico personale appartenuto a Tosti e attestano anche il periodo indimenticabile vissuto nel citato “Conventino” di Francavilla al Mare, insieme agli amici Costantino Barbella, Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio, Eleonora Duse e tanti altri artisti e intellettuali che fecero di Francavilla un originale centro culturale, all’epoca punto di riferimento italiano ed europeo.


Modelle del pittore e fotografo Francesco Paolo Michetti nel mare di Ortona – Foto tratta dall’archivio fotografico di “Ortona com’era” pagina social FB


Vi propongo ora alcuni stralci di un articolo che Gabriele d’Annunzio scrisse per il giornale romano La Tribuna, nel 1888.

Lo scrittore pescarese racconta un “indimenticabile anno” (aveva 20 anni) fatto di spensierate serate romane accompagnate dalla musica dell’amico Tosti:

“Oh indimenticabile anno 1883! Paolo Tosti era l’anima d’una specie di piccolo cenacolo di artisti, che aveva le sue mense in un angolo appartato del Caffè di Roma e il suo quartier generale in una casa della Via de’ Prefetti, in un appartamento misterioso, pieno di corridoi oscuri e di nascondigli, d’onde spesso qualcuno di noi giungendo all’improvviso, udì prorompere risa mal frenate di donna…”

“L’appartamento era di Ciccillo. Il salotto piuttosto angusto era principalmente illustrato dal bozzetto del Corpus Domini Michettiano…In quel salotto, che dilettosi pomeriggi e che sere dilettose ancora! Paolo Tosti, quando era in vena, faceva musica per ore ed ore, senza stancarsi, obliandosi davanti al pianoforte, talvolta improvvisando con una foga e con una felicità d’ispirazione veramente singolare. Noi eravamo distesi o sul divano o per terra…ascoltavamo in silenzio…la musica ci aveva chiusi in un circolo magico.”

“In quell’anno veniva spesso alle nostre feste Mary Tescher, la bellissima creatura che aveva la voce di un usignolo. Ella cantava le romanze di Schubert…era così agile ed esile e flessibile, coperta quasi sempre di merletti neri e chiusa in un jersey tempestato di jais iridescente, nel cantare si dondolava un poco seguendo il ritmo. Ed aveva, nell’atto, l’apparenza di un gran fiore.” *

(Il Duca Minimo, Gabriele d’Annunzio, La Tribuna, 12 gennaio 1888)


Ortona – il bel “Teatro Francesco Paolo Tosti”, in stile neoclassico, sembra sospeso sul mare – Foto Leo De Rocco


Pochi sanno che nel suo viaggio in Italia anche l’allora giovane Wilhem von Gloeden fu ospitato qualche settimana da Michetti nella sua casa-convento, i due parlarono di fotografia che all’epoca era agli albori, Francesco Paolo Michetti è stato tra i primi fotografi in Italia e condivideva col giovane tedesco questa passione. Proprio a Francavilla Gloeden scattò le sue prime foto italiane.

Fu proprio durante uno dei suoi soggiorni al Convento Francavillese che Francesco Paolo Tosti musicò “Si na scingiate ti putesse dà”, poesia in dialetto abruzzese, poi titolata: “La viuletta”.


Ortona in una rappresentazione pittorica tra ‘800 e ‘900, prima delle distruzioni causate dalla Seconda Guerra Mondiale – Foto Leo De Rocco


Ortona, il Castello Aragonese prima della Seconda guerra mondiale – Foto tratta dall’archivio “Ortona com’era” pagina social FB


Come abbiamo visto nell’articolo dedicato alla canzone popolare abruzzese questo brano fu poi interpretato da un coro di ragazze di Francavilla al Mare chiamate appositamente (da Tosti e Michetti) ad esibirsi sul piazzale davanti al conventino di Michetti.

Correva l’anno 1888, era il lunedì di Pasqua, e quell’evento rappresentò l’inizio delle “Maggiolate“, rassegne canore dedicate alla canzone popolare abruzzese organizzate qualche tempo dopo a Ortona.

La casa-museo di Palazzo Corvo è una fedele ricostruzione con mobili e documenti originali della casa londinese di Tosti. La sua casa natale fu distrutta durante la Seconda guerra mondiale, che qui a Ortona, città all’epoca situata sulla Linea Gustav, fu particolarmente aspra.


Ortona, casa natale di Francesco Paolo Tosti prima della II guerra mondiale (2)


Ortona, ex casa natale di Tosti dopo la II guerra mondiale – foto Leo De Rocco


Francesco Paolo Tosti nacque in questa casa il 9 aprile 1846, ultimo di cinque figli di un commerciante di cereali e di una casalinga. Già in tenera età i genitori notarono il suo talento musicale, su segnalazione di una scuola di musica ortonese, quella dei fratelli Paolini, fu mandato all’età di 10 anni al Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli.

Un conservatorio prestigioso che prende il nome da quel Pietro Angelerio, eremita sulla Majella, più conosciuto come papa Celestino V, il famoso papa del “gran rifiuto”.

L’inaugurazione del conservatorio si tenne nel 1825 con la prima opera (“Andelson”) di Vincenzo Bellini.

Il celebre compositore catanese era il nipote dell’abruzzese Vincenzo Tobia Nicola Bellini (figlio a sua volta di un violinista), un compositore di musiche sacre nato a Torricella Peligna in provincia di Chieti.


Catania, Casa natale Vincenzo Bellini, spille portafortuna del musicista – foto Leo De Rocco


Nel maggio 1858 il nostro Francesco Paolo Tosti all’epoca undicenne si esibì come cantante classico nella Cattedrale di San Tommaso a Ortona, in quella occasione eseguì il “Tantum Ergo”. Così ricordò quel giorno il Maestro:

“Avevo un abitino nuovo bleu-mare, i pantaloni corti e le scarpe di copale. Ero seduto su un alto sgabello ed il pubblico dei fedeli parve rapito dal mio canto.”


Ortona – Portale della Cattedrale di San Tommaso – foto Leo De Rocco


La Cattedrale di San Tommaso, ai tempi dell esibizione di Francesco Paolo Tosti, prima della Seconda guerra mondiale – Foto tratta dall’archivio fotografico di “Ortona com’era” pagina social FB


Francesco Paolo Tosti raccolse i primi successi di pubblico all’età di 20 anni in occasione della costruzione della ferrovia Adriatica a Ortona. Qui Tosti organizzò un concerto memorabile per dirigenti e lavoratori delle ferrovie, spettacolo che ripeterà con successo ad Ancona.

Successivamente si trasferì a Roma dove divenne maestro di canto della principessa Margherita di Savoia. Ma il successo internazionale arriverà quando deciderà di trasferirsi a Londra ed entrerà nella corte della regina Vittoria, diventando maestro di canto della famiglia Windsor.

Ad introdurre Tosti negli ambienti aristocratici fu un suo corregionale, già molto popolare, soprattutto a Parigi: Gaetano Braga (Giulianova, 1829 – Milano, 1907) compositore e famoso violoncellista nato a Giulianova, fratello di Giuseppe Braga, di dieci anni più giovane, anche lui musicista, pianista molto apprezzato in Italia e all’estero, soprattutto a Parigi e Vienna, ma anche a Ginevra e San Pietroburgo, qui strinse amicizia con il conte Koucheleff, parente dello zar.

Anche Gaetano Braga studiò al Conservatorio di San Pietro a Maiella, strinse amicizia con il noto pittore Domenico Morelli e in seguito si fece conoscere e apprezzare come musicista prima a Parigi, poi alla corte viennese quindi a Londra, ma anche in tournée americane.


Giulianova “villa La Montagnola” dei Duca Acquaviva a Giulianova successivamente diventata “Villa Migliori” – (Foto Adolfo De Marco)


A Giulianova Francesco Paolo Tosti e Gaetano Braga furono ospiti, esibendosi alle feste musicali tenute nella villa dei Duchi d’Acquaviva Aragona, detta “La Montagnola”. Feste e salotti letterari organizzati dalla contessa Alexandrovna Ovreskov, moglie di Carlo Acquaviva, e in seguito anche da sua figlia, la bellissima Sofia Acquaviva d’Aragona. La villa poi passò alla famiglia di orafi giuliesi Migliori.

(per un approfondimento su Villa Migliori, in questo blog “Abruzzo e antichi gioielli, il corallo di Giulianova”).


Giulianova – Monumento a Gaetano Braga – Foto Leo De Rocco –


Sir Francesco Paolo Tosti, nominato baronetto da re Edoardo VII nel 1908, era considerato di casa dalla Royal Family in quanto amico personale dei Windsor. La regina Vittoria amava citare affettuosamente Tosti nei suoi diari segreti.

In realtà tutta la famiglia reale e il suo entourage si intratteneva spesso in conversazioni amichevoli e informali con il compositore ortonese: volevano sapere gli usi e costumi dell’Abruzzo. Persino il Principe di Galles, amico personale di Tosti, (lo chiamava affettuosamente “il nostro Ciccillo”), apprese dal compositore alcune frasi in dialetto abruzzese.


Londra, targa dedicata a Francesco Paolo Tosti


A Londra dal 1996 è apposta una targa sull’edificio un tempo residenza di Tosti, al numero 12 di Mandeville Place, Marylebone. Oggi l’edificio è un noto hotel.

Il compositore abruzzese era talmente popolare che veniva conteso dalle teste coronate europee. Tosti tenne lezioni di canto alla regina di Spagna a quella di Svezia e di Norvegia fino ad Alessandra Feodorovna, nipote della regina Vittoria e moglie dello zar Nicola II.

E mentre Tosti insegnava canto alla zarina un altro famoso abruzzese Filippo Palizzi (Vasto, 1818 – Napoli, 1899) insegnava pittura alla sorella dello zar: la Granduchessa di Russia Olga Romanov.

(su Palizzi e Vasto “Vasto: mare, arte, cultura. La storia dei Rossetti.” in questo Blog)


Francesco Paolo Tosti durante una lezione di canto nella sua casa londinese – Foto Istituto Nazionale Tostiano


Francesco Paolo Tosti è stato uno dei maggiori musicisti europei del suo tempo. Oltre 400 titoli in italiano, inglese, francese, napoletano e abruzzese. La sua fama raggiunse anche il Giappone, a Nara si tiene ogni anno un concorso di canto dedicato al repertorio tostiano organizzato dalla Associazione Italia-Giappone.


Tosti, d'Annunzio e Michetti - Milano 1906 - Archivio Tostiano Ortona

Tosti, d’Annunzio, Michetti e Barbella – Milano 1906 – Archivio Tostiano Ortona


Sosta a Ortona di due ciclisti marchigiani, estate 1898 – Foto foto tratta dall’archivio di “Ortona com’era” (pagina social FB)


Ortona, 1930c, Giornata al mare tra amici – Foto tratta dall’archivio di “Ortona com’era” (pagina social FB)


Ortona, giardini sul mare, prima della Seconda guerra mondiale – Foto tratta dall’archivio fotografico di “Ortona com’era” (pagina social FB)


Ortona, una elegante villa vista mare (del cav Rocco D’Alessandro, 1918) – Foto tratta all’archivio fotografico di “Ortona com’era” (pagina social FB)


L’Istituto Nazionale Tostiano conserva anche opere del musicista Guido Albanese (vedi in questo blog l’articolo “La Canzone popolare abruzzese”), del baritono Giuseppe De Luca e di altre significative personalità della storia musicale italiana.

La casa-museo dedicata a Francesco Paolo Tosti è una importante realtà nel panorama storico-culturale abruzzese, non solo regionale. Il Museo Regionale della Musica di Ortona è l’unico museo musicale abruzzese e uno dei pochi presenti in Italia, un motivo in più per visitare la bella Ortona.

Leo De Rocco

Copyright foto/testo – Riproduzione riservata.

Appendice


Ortona – Tramonto sul Castello Aragonese – Foto Leo De Rocco


Ortona – Passeggiata sull’Orientale – Foto Leo De Rocco


Tomba di F.P.Tosti, Ortona, agosto 2015

Tomba di F.P.Tosti, Ortona


Quanno spunta la lune a Marechiare pure li pisce fanno all’amore – Se revotano all’onde de lu mare, per la priezza* cagnano culore – Quanno spunta la lune a Marechiare

(*priézza = gioia)

A Marechiare è una delle più celebri romanze per canto e pianoforte di Francesco Paolo Tosti, insieme a L’ideale, Vorrei Morir, Non t’amo più, Aprile, Mattinata…


Ortona – Cattedrale di San Tommaso Apostolo – busto in argento del Santo, ambito napoletano, fonderia Pani epoca ‘800 (questo è il terzo busto, salvato per miracolo durante la Seconda Guerra Mondiale, il primo busto del 1528 fu rubato dai saraceni, il secondo del 1799 fu rubato dai francesi) – Foto Leo De Rocco


Segue galleria fotografica

Copyright – All rights reserved – È vietato dalle leggi e norme vigenti l’uso, anche solo parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo senza autorizzazione scritta: derocco.leo@gmail.com – Pictures, it is forbidden to use any part of this article without specific authorisation – Fonti/Note: 1-2, dal testo Al Cantore della gioia e dell’amore F.P.Tosti, Amm.ne Com.le Ortona, Arte della Stampa, Pescara 1927 (collezione privata) – Casa Museo F.P.Tosti Ortona – “O dolce meraviglia!” a cura di Francesco Sanvitale, 2003; Istituto Nazionale Tostiano Ortona – Foto: Ortona: novembre 2014 e gennaio, aprile, agosto 2015; Chieti: febbraio 2015 – Leo De Rocco Ringraziamenti: Dott.ssa Nora Farina, Istituto Nazionale Tostiano Ortona.

Galleria Fotografica


tosti 36Casa Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

tosti 32Casa Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

tosti 37Casa Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

tosti 46Casa Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

tosti 47Casa Tosti a Londra – immagine in mostra al museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo tosti - Ortona - Novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - Novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - Novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - Novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - Novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Palazzo Corvo - Ortona - novembre 2014Palazzo Corvo – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - novembre 2014Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Museo Tosti - Ortona - novembre 2014Casa Museo Tosti – Ortona – foto Leo De Rocco

Copyright – All rights reserved – Non è consentito nessun uso del testo e delle foto presenti in questo articolo senza autorizzazione scritta – Pictures, it is forbidden to use any part of this article without specific authorisation – Autore: Leo Derocco, leo.derocco@virgilio.it – Fonti/Note: 1-2, dal testo Al Cantore della gioia e dell’amore F.P.Tosti, Amm.ne Com.le Ortona, Arte della Stampa, Pescara 1927 (collezione privata) Casa Museo F.P.Tosti Ortona, “O dolce meraviglia!” a cura di Francesco Sanvitale, 2003 – Foto: Ortona: novembre 2014 e gennaio, aprile, agosto 2015; Chieti: febbraio 2015 Leo De Rocco – Ringraziamenti: Dott.ssa Nora Farina, Istituto Nazionale Tostiano Ortona.

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