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La Passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua. (1)
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Mi trovo a Bucchianico, un piccolo paese collinare nel chietino. Ho scoperto che ogni anno qui si fa un tuffo nel Medioevo. A fine maggio l’intero paese si ritrova in piazza per rinnovare un’antica festa che qui chiamano la Festa dei Banderesi.
Sono sorpreso dal numero dei partecipanti a questa storica tradizione che si ripete, mi dicono gli organizzatori, da ben 700 anni! Giovani e meno giovani, praticamente tutti i bucchianichesi, partecipano orgogliosi a questa festa da loro dedicata al patrono Sant’Urbano; ad essi si aggiungono migliaia di turisti. Scopro così che la Festa dei Banderesi consiste in una serie di riti molto articolati.
Bucchianico – Festa dei Banderesi – Maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
A rubare la scena sono le donne, le vedo sfilare per le vie di Bucchianico in abiti della tradizione popolare locale mentre recano sul capo enormi canestri, colmi di coloratissimi fiori, trasportati con eleganza e un impeccabile portamento.
Nei mesi che precedono la festa le donne di questo paese, seguendo gli insegnamenti delle loro nonne, creano circa centomila fiori di carta, che con maestria adornano in grandi cesti di vimini: “lu canestre” (il canestro).
Ragazze di Scurcola Marsicana con la conca in testa – dal libro “Scurcola Marsicana” di Tito Spinelli, 1993 – Scurcola Marsicana blog
Francavilla al Mare – donne del posto trasportano conche in rame riempite di fiori in carta colorata, in occasione della festa dedicata a San Rocco (2) – Archivio storico Giuseppe Iacone
La tradizione bucchianichese ricorda l’antica usanza delle donne abruzzesi di trasportare sul capo grandi canestri contenenti prodotti agricoli o il pane appena sfornato da piccoli forni in mattone ad uso comune, presenti un tempo nelle contrade di campagna dei piccoli paesi. Ma anche pesanti conche in rame colme d’acqua fresca raccolta dalle fontane.
Le donne e le ragazze usavano poggiare i canestri e le conche su un panno che intrecciavano fino a formare una sorta di “ciambella” o “nido” utile ad attutire il peso del carico poggiato sul capo, che veniva trasportato abilmente e in perfetto equilibrio, anche nei tratti ripidi e tortuosi.
Ragazza con la conca sulla “Scalinata di Porta Flora” a Civita d’Antino, 1890, Peter Tom-Petersen – Imago Museum Pescara – Foto Leo De Rocco
Ragazza si riposa sotto un pergolato, 1911, Niels Frederik Schiottz-Jensen – Imago Museum Pescara – Foto Leo De Rocco
I viaggiatori ottocenteschi nella nostra regione, intellettuali, artisti e scrittori, rimanevano affascinati da queste donne. Lo scrittore Edward Lear (Londra, 1812 – Sanremo, 1888) ad esempio fece conoscere agli inglesi attraverso i suoi racconti le ragazze di Celano con le conche piene d’acqua mentre, cantando in coro canzoni popolari della tradizione abruzzese, ritornavano a casa al tramonto dopo il lavoro nei campi.
Ma anche il nostro Gabriele d’Annunzio (Pescara, 1863 – Gardone Riviera, 1938) descrive queste donne del popolo. Nel 1888 in un articolo pubblicato su un giornale romano (La Tribuna), lo scrittore pescarese paragonò le donne di Francavilla al Mare, le quali durante i festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie sfilavano scalze e con sul capo conche e canestri colmi di fiori, pane e dolci e nastri colorati, ad eleganti dame ateniesi della Grecia classica.
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016, piccolo banderese – Foto Leo De Rocco
Storicamente la Festa dei Banderesi di Bucchianico ha inizio alla fine del 1200. La tradizione popolare e la letteratura ottocentesca narrano della resistenza vittoriosa dei bucchianichesi ai tentativi di sottomissione da parte dei vicini teatini, gli abitanti della attuale Chieti.
Fu Sant’Urbano, raccontano gli anziani di Bucchianico, a suggerire in sogno al “Sergentiere” (una specie di antico ufficiale) come sconfiggere i teatini: con uno stratagemma chiamato “Ciammaichella” (traduzione: piccola lumaca) per via della forma a spirale.
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Il Sergentiere in questa festa è dunque la massima autorità, il cerimoniere ufficiale. La sua carica viene tramandata da secoli da padre a figlio. E’ il sergentiere ad aprire la danza medievale della citata “Ciammaichella”. Una suggestiva sfilata chiamata così perché avanza lentamente sulla piazza principale del paese, con una cadenza a serpentina, (foto sotto).
Una rievocazione del suggerimento strategico di Sant’Urbano, durante il sogno provvidenziale del Sergentiere, di far avanzare così i bucchianichesi contro i teatini, per sembrare più numerosi e scoraggiare il nemico.
Lo stratagemma funzionò. I chietini se ne tornarono sul colle teatino a mani vuote e Bucchianico non si fece sottomettere difendendo con onore, e un pizzico di furbizia grazie a Sant’Urbano, la propria autonomia.
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Il Sergentiere è seguito dal capo Banderese, nominato per sorteggio tra i cittadini maschi di Bucchianico, egli coordina il gruppo dei banderesi che lo seguono nelle cerimonie della festa, tra balli, canti e suonate di tamburrini.
Non mancano le tradizionali “ferratelle”, tipici dolci abruzzesi di origine contadina, che da queste parti si usa mangiare accompagnate da un sorso di vino, ovviamente il rinomato Montepulciano d’Abruzzo.
“Evviva Sant’Urbano, evviva il Sergentiere, evviva il Banderese!”
Gridano allegramente i gruppi di giovani banderesi in costume d’epoca che accompagnano il corteo tra carri adornati di fiori, damigelle con acconciature rinascimentali, ragazze popolane che ballano il “saltarello” con i capelli al vento, castellane, sbandieratori, armigeri, e dame che con disinvoltura portano sul capo i detti canestri colmi di fiori colorati.
L’entusiasmo e la partecipazione delle nuove generazioni conferma l’attaccamento alle radici e alla storia di questo borgo.
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
Bucchianico – Festa dei Banderesi, maggio 2016 – Foto Leo De Rocco
La festa dei Banderesi, la cui importanza storica è confermata dal patrocinio della Commissione Nazionale italiana per l’Unesco, è una delle principali tradizioni popolari abruzzesi e del Centro-Sud Italia.
Lasciatevi coinvolgere dagli allegri e festanti banderesi e dai colori delle dame bucchianichesi, venite a Bucchianico a fine maggio per conoscere questa bella festa.
Leo De Rocco
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È VIETATO qualsiasi utilizzo, anche solo parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo senza autorizzazione scritta: derocco.leo@gmail.com – Pictures, it is forbidden to use any part of this article without specific authorisation – Note: 1) citazione di Gabriele d’Annunzio; 2) Foto storiche: tratte dal libro di Giuseppe Iacone “Tradizioni Popolari” Edizione Azienda di Soggiorno Francavilla al Mare, 1996 – Foto, compreso copertina: Bucchianico, maggio 2016, autore Leo De Rocco – Fonti: Pro-Loco Bucchianico – Traduzione a cura di Ioannis Arzoumanidis – Autore/Blogger: Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni 2016.
English version
The Banderesi of Bucchianico
The Passion in everything. I hopelessly desire the subtlest things as well as the largest ones. I never rest. (1)
Bucchianico – Banderesi Festival – May 2016 – Ph Leo De Rocco
On the threshold of the third millennium, the participation in rituals is still alive in many villages of the Abruzzo region, as well as in traditions and celebrations that have involved entire communities for centuries, arousing interest and curiosities. Every year, Bucchianico, which is a small hillside village of the province of Chieti, makes a dive in the Middle Ages; in May, the whole village can be found in the streets in order to renew the ancient festival of the “Banderesi” (i.e., lit., those who follow their commander under his flag [=bandiera]). The number of participants in this centuries-old tradition that has been repeated for 700 years, is striking: men, women, children, young and old, basically all citizens of Bucchianico, participate proudly in their festival.
Bucchianico – Banderesi Festival, May 2016 – ph Leo De Rocco
The ancient festival of the Banderesi, dedicated to St. Urban, consists of a series of very articulate rites, but it is the women of Bucchianico who actually steal the show: we see them parade through the streets of the small village in stylish and traditional clothes from Abruzzo, whilst on their heads there are huge baskets of colourful flowers that catch the attention of the many tourists that are present.
In the months before the feast, the women of Bucchianico create beautiful paper flowers that they adorn with skill in large wicker baskets, thus following the teachings of their grandmothers: “lu canestre” (the basket). Historically, the festival of the Banderesi of Bucchianico began in the fourteenth century; indeed, the popular tradition and the nineteenth-century literature narrate the victorious resistance of the people of Bucchianico to the submission attempts of the neighbours Theatines, the inhabitants of the present-day Chieti. It was the very St Urban to appear in a dream to the “Sergentiere” and advise him how to crush the Theatines.
The Sergentiere is the highest authority of the festival, the official master of the ceremonies: his charge is handed down from father to son in the Tatasciore-Papè family and he is the one who starts the dance of the “Ciammaichella”, a colourful procession that advances slowly on the main square of Bucchianico, in a rhythmic serpentine cadence. The Sergentiere is followed by the leader of the Banderesi, who is appointed by draw amongst the male citizens of Bucchianico. He coordinates the group of the Banderesi, who follow him in the festive ceremonies, in the singing, dancing and drumming. There are also the traditional “ferratelle” of Abruzzo, typical sweets of peasant origin, which in these parts are used to be eaten always with a sip of red wine, which has to be strictly from Abruzzo.
Banderesi festival, Bucchianico, May 2016 foto Leo De Rocco
“Long live St Urban, long live the Sergentiere, long live the Sergentiere”, cry out loud the groups of young Banderesi, who accompany the procession along with floats adorned with flowers, bridesmaids, chatelaines, flag wavers, warriors, and ladies who easily carry on their heads baskets of colourful flowers. The festival of the Banderesi is one of the main traditions of Abruzzo and the Centre-South of Italy.
Its historical importance is confirmed by the patronage of the Italian National Commission of UNESCO, but it is especially the young ones of Bucchianico, who together with their families participate in great numbers and with enthusiasm, to confirm the attachment to the roots and the history of this small corner of Abruzzo that every May becomes a reference point for the entire region.
Leo De Rocco
Copyright © All rights reserved – derocco.leo@gmail.com – This article and the pictures shown on this website are private. It is thus prohibited to retransmit, disseminate or otherwise use any part of this article without written authorisation. Footnotes: 1) citation of Gabriele d’Annunzio – Photos, including cover: Bucchianico, May 2016; Author Leo De Rocco; Historical Ph.: Giuseppe Iacone Archive and Bucchianico Minucipal Archive – Sources: On-site Bucchianico – Acknowledgements: Ioannis Arzoumanidis, research fellow, for translating this article into English – Author/Blogger: Leo De Rocco / derocco.leo@gmail.com