Gli anni pescaresi di Andrea Pazienza

Tanino Liberatore e Andrea Pazienza ‐ Foto da: andreapazienza.it

Uno dei protagonisti della vivace e creativa Pescara degli anni ’70 è stato un giovane artista tra i più rappresentativi del fumetto italiano ed europeo: Andrea Pazienza. Per una serie di coincidenze, più o meno nello stesso periodo, Pescara vide formarsi anche un altro giovane talento che segnerà la storia dell’arte del disegno: Tanino Liberatore.

In questo articolo ripercorriamo gli aspetti più importanti della biografia di Andrea Pazienza, che incrocia più volte l’Abruzzo e Tanino Liberatore. Nel racconto seguiremo alcune tracce rivelatrici tratte da “Pazienza, un altro podcast”, prodotto nel 2024 in cinque episodi dalla RSI, Radio-Televisione Svizzera, realizzati utilizzando le audiocassette originali registrate all’epoca da un amico di Andrea Pazienza, il giornalista Guido Piccoli. Inoltre per completare il reportage citerò alcune testimonianze su Andrea Pazienza “pescarese” che ho raccolto tra coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo.

Mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa (citazione di Che Guevara apparsa su Pentothal)

Andrea Pazienza nacque il 23 maggio 1956 in una bella casa che si affacciava sul lungomare di San Benedetto del Tronto, paese di origine di sua madre Giuliana Di Cretico, insegnante di educazione tecnica. Suo padre, Enrico Pazienza, era insegnante di educazione artistica.

Dopo l’infanzia trascorsa tra San Severo (Fg), città dove la famiglia si trasferì, e San Menaio, un paese sulla costa del Gargano dove i Pazienza trascorrevano le vacanze estive, giunto in Abruzzo all’età di dodici anni, Andrea Pazienza fu iscritto dai suoi genitori al collegio dei Gesuiti di Pescara.

La sorella di Andrea, Mariella Pazienza, ricorda la nostalgia del giovane Andrea per la sua famiglia: “Quando i nostri genitori andavano a trovarlo a Pescara Andrea li aspettava da ore vicino al cancello del collegio”.

“Ho conosciuto Andrea che aveva 12-13 anni, era una peste, un tipo vivacissimo, a volte un gran rompicoglioni, ma con gli occhi di una intelligenza pura”, ricorda il suo amico e compagno di scuola Tanino Liberatore, fumettista e illustratore nato a Quadri in provincia di Chieti nel 1953, oggi famoso in Italia e all’estero. I due in quei primi anni ’70 ancora segnati dal movimento giovanile in fermento frequentarono il prestigioso liceo artistico pescarese “Giuseppe Misticoni”.

La fidanzata pescarese

“Era un ragazzo fuori dal comune, intelligente, colto e brillante. Il grande talento per il disegno e la sua rara creatività si evidenziarono subito, i veri geni sono così. Anche dopo il liceo Andrea tornava ogni tanto a Pescara. Sempre sorridente e allegro, quando ci vedevano per andare insieme con un gruppo di amici al Gattopardo, si divertiva con un pennarello a disegnare sulle nostre magliette.” Racconta ad Abruzzo storie e passioni la pescarese Giovanna Di Biase, all’epoca sua fidanzata, amica e compagna di scuola.

“Ci ritrovavamo con gli amici tra Via Regina Elena e Piazza Salotto, Andrea arrivava a sorpresa, scendeva sorridendo dalla sua macchina decapottabile, indossava occhiali simili a quelli dei piloti. Era magnetico. Conservo da qualche parte alcune sue lettere e qualche disegno che Andrea fece per me, ma non mi chiedere di andarli a cercare”, aggiunge sorridendo. Anni dopo Andrea Pazienza omaggerà la fidanzatina pescarese ritraendola su “Pentothal”.

Andrea Pazienza era dotato di un precoce e raro talento, per ritrovare a Pescara una mente così creativa bisogna risalire ai tempi di Ennio Flaiano e prima ancora a Gabriele d’Annunzio. E chissà se il divino Michelangelo mandato anche lui a 12 anni dal suo maestro nelle chiese fiorentine “a ricopiare dagli antichi”, avrebbe, se fosse nato in tempi moderni, disegnato con uno stile simile al suo. Non lo possiamo sapere, ma sarà l’adolescente Andrea Pazienza a disegnare Michelangelo, ritraendo i suoi “Prigioni”. Li disegnò senza prima eseguire cartoni preparatori o schizzi per “brutte copie”. Andrea disegnava di getto, quasi d’istinto, con una velocità impressionante, come solo un genio del disegno sa fare.

Andrea, genio irrequieto.

Gli anni pescaresi di Andrea Pazienza furono dunque quelli delle prime amicizie e dei primi amori. Proprio durante questi anni adolescenziali Andrea realizzò i suoi primi disegni, invogliato ad intraprendere la strada della carriera artistica dai suoi insegnanti di liceo, in particolare Sandro Visca, all’epoca insegnante di discipline pittoriche e Albano Paolinelli, insegnante di ornato disegnato e vice preside del Liceo Misticoni. Visca e Paolinelli furono i primi a cogliere il suo straordinario talento.

“Era il 1971, mi accorsi subito di avere di fronte un alunno fuori dal comune, sia per la sua particolare personalità, ma soprattutto per la sua originale abilità nel disegno”, mi raccontò il maestro Sandro Visca durante la mostra a lui dedicata in “Abruzzo contemporaneo, luoghi d’arte” (Lanciano, Palazzo Vescovile, settembre 2018). In quella occasione aggiunse: “raccomandai ad Andrea di concentrarsi nello studio del disegno e meno negli scherzi, che amava organizzare con frequenza.”

Albano Paolinelli invece lo incontro nella sua casa pescarese, mi riceve nel suo studio stracolmo di opere d’arte da lui create in tanti anni di attività. Ci sono anche i bozzetti delle scenografie per spettacoli teatrali da lui realizzati e alcuni disegni che rimandano alla Pescara degli indimenticabili anni ’70.

“Cosa vuoi che ti dica, su Pazienza è stato già detto tutto” esordisce mentre cerca alcuni quadri per mostrarmeli, “Andrea era un ragazzo dotato di un talento non comune, non vedeva l’ora di mettere in pratica la sua straordinaria creatività. Usava riempire completamente con matita e pennarello i fogli di disegno, senza lasciare libero un solo angolo, era come un fiume in piena.”

Le Concertenze della ProvincialArt

Nel 1973, Albano Paolinelli e Sandro Visca, insieme ad Angelo Colangelo, Dino Colalongo, Armando Misticoni, Elio Di Blasio, Alfredo Del Greco e Peppino D’Emilio, fondarono a Pescara la galleria d’arte contemporanea Convergenze, alla quale Andrea Pazienza aderì ribattezzandola le “Concertenze della Provincialart” ed esponendo le sue prime opere. Alla personale del 1975 uno dei suoi primi acquirenti fu proprio il padre della citata Giovanna Di Biase, il quale scelse un coloratissimo “Kenya” (vedi galleria fotografica).

In quella stessa mostra apparve anche “Isa d’estate”, un’opera in cui Pazienza ritrae, disegnandola come una dama rinascimentale, Isabella Damiani (1). Napoletana ma di padre pugliese, Isabella Damiani conobbe Andrea Pazienza durante le vacanze estive, sul lungomare del Gargano, nel borgo marino di San Menaio, dove la famiglia Pazienza aveva una casa nella quale solo nel 2022 è stato scoperto dai nuovi proprietari un murales dimenticato, nascosto sotto l’intonaco, in cui l’allora giovanissino Andrea scherzosamente prendeva di mira uno dei suoi professori del liceo pescarese, il suo “bersaglio” preferito: Sandro Visca.

“Era un ragazzo scalmanatissimo, pieno di sé, bravo e talentuoso, un monellaccio indomabile, aveva 17 anni quando lo conobbi, era il 1973, io avevo tredici anni. Andrea era un’opera d’arte vivente”, ricorda Isabella Damiani in una recente intervista. (2) I due si ritroveranno a San Menaio anche l’estate successiva e da allora si frequenteranno prima per amore poi come amici per circa 15 anni.

A Isabella Damiani è indirizzata una lettera inedita scoperta recentemente e citata per la prima volta in un libro dal titolo “Caro Andrea”, pubblicato dalla libreria Orsa Maggiore di San Severo. Nella lettera datata maggio 1975, proprio in occasione della sua personale a Convergenze, Andrea scrive a proposito di Pescara:

Spero che tu abbia capito cosa significa per me Pescara e in che cosa identifichi il mio ambiente, è meraviglioso e complesso e completamente imparagonabile a nessun altro, è fatto da immagini e frasi sconnesse, ma vitali, di istanti folli e irripetibili, di cinismo e di magia, di pettegolezzi, di lazzi e ubriacatezze moleste, di sogni, di guerre e meravigliosi ritrovarsi, e di cultura a tutti i livelli, e di aerei e di armi, e di rivolte mai sopite. Ieri, era, o avrebbe dovuto essere il mio giorno.

Il primo disegno: un orsetto.

I primi disegni di Pazienza furono una serie di vignette satiriche con cui l’artista con intelligente ironia e spiccato talento prendeva scherzosamente di mira i suoi professori del liceo pescarese, con i quali in seguito stringerà una sincera amicizia. “Dopo suo padre, per Andrea le due affettuose figure paterne furono senza dubbio Sandro Visca e Albano Paolinelli”, ricorda la madre di Pazienza.

In realtà il suo geniale talento si rivelò non appena lasciò la culla. Aveva circa 18 mesi quando Andrea regalò ai suoi genitori un orso da lui disegnato in pochi minuti. Quel disegnino così dettagliato e ben proporzionato rappresentò agli occhi dei suoi genitori la consapevolezza che quel bimbo era straordinario nel disegno (3). Lo racconta al podcast della televisione svizzera la sorella di Andrea, Mariella Pazienza.

Dopo il liceo Pazienza,  su suggerimento di Sandro Visca, si iscrisse al Dams di Bologna. Il periodo bolognese inaugura il Pazienza fumettista vero e proprio, nel 1977 nasce Pentothal a cui seguiranno Zanardi (1981), che nel film “Paz” del 2002 sarà interpretato dall’abruzzese Flavio Pistilli, e Pompeo (1985). Sempre a Bologna nascerà il suo primo grande amore, quello con Elisabetta Pellerano, conosciuta dall’artista nel 1977 e alla quale sarà legato per cinque anni.

A Bologna

L’allora “Bologna la rossa” era una città in gran fermento politico, culturale e artistico, ma era anche una città contradditoria, che non piaceva ai genitori di Andrea. Fu così che nel 1984 gli trovarono una sistemazione nella campagna di Montepulciano, dove l’anno seguente Andrea conobbe la fumettista Marina Comandini, i due si sposeranno pochi mesi dopo.

Nello stesso anno una raccolta di suoi disegni realizzati su fogli sparsi e quaderni a quadretti diede vita a “Pompeo”, una storia a fumetti pubblicata a puntate nel 1985 sulla rivista “Alter Alter” (già Alterlinus) e in volume nel 1987, pubblicato dagli Editori del Grifo. (4)Nella pagina che chiude la storia di Pompeo, Andrea Pazienza dice ai suoi lettori di non considerarsi un “genio”, e che da quando si è trasferito a vivere in campagna i ragazzi lo chiamano “vecchio Paz”, “E, faccio per dire, ho ventinove anni” aggiunse. In quella stessa pagina Andrea cita anche Majakovskij, uno dei tanti poeti russi da lui amati. (5)

Genio, visionario, profetico, a 12 anni disegnò il suo funerale, creativo ma anche fragile, Andrea Pazienza ci lasciò troppo presto, morì a Montepulciano la notte tra il 16 e il 17 giugno 1988, aveva 32 anni.

Un museo a lui dedicato

Il CLAP Museum – Comics Lab Art – di Pescara è un polo espositivo interamente dedicato al fumetto. Costruito con materiali e architetture moderne il museo è disposto su quattro livelli ed ospita una cospicua collezione di opere di Andrea Pazienza, ben 324, tra le quali figurano diverse donazioni provenienti dalla collezione di Sandro Visca. Nella collezione museale sono presenti diverse opere di Tanino Liberatore, oltre ad altri importanti artisti italiani e internazionali. Le sale espositive sono state progettate per ospitare anche mostre temporanee.

Cari Voi che mi avete seguito sin qui. Così finisce l’ultima puntata di Pompeo e, presumo, anche un lungo capitolo della mia vita – Andrea Pazienza

Seconda parte

Tanino Liberatore

Nato nel 1953 a Quadri in provincia di Chieti, Gaetano Liberatore detto Tanino è un fumettista e illustratore, inventore, insieme a Stefano Tamburini, del personaggio immaginario Ranxerox. Definito “genio assoluto” dallo stesso Andrea Pazienza, e il “Michelangelo del fumetto” da Frank Zappa, al quale Liberatore disegnò la copertina dell’album The Man from Utopia (1983), Tanino Liberatore è un artista affermato in Italia e all’estero. Piombato giovanissimo nella Pescara dei primi anni ’70, come abbiamo visto anche lui frequentò il liceo Misticoni, all’epoca punto di riferimento scolastico non solo abruzzese, ma anche molisano e marchigiano.

Nel 1978 Liberatore esordì sulla rivista di fumetto Cannibale, fondata nel 1977 dal citato grafico e fumettista Stefano Tamburini (Roma, 1955 – 1986).Il personaggio di Ranxerox, apparso sulla terza uscita di Cannibale sarà protagonista anche sulla rivista Frigidaire fondata nel 1980 da Vincenzo Sparagna, editore e disegnatore (Napoli, 1946), già direttore della nota rivista satirica Il Male, insieme a Filippo Scòzzari (Bologna, 1946) fumettista e scrittore e Stefano Tamburini.

Tra gli altri in redazione c’erano Tanino Liberatore e Andrea Pazienza. Su Frigidaire esordì nel 1981 Zanardi, un personaggio diventato un cult inventato da Pazienza. Dal 1982 Tanino Liberatore vive e lavora in Francia. Nel 1984 collaborò come illustratore per il popolare film “Ghostbusters – Acchiappafantasmi”. L’anno dopo Andrea Pazienza lo rende protagonista di una storia a fumetti intitolata “La leggenda di Italianino Liberatore”.

Artista poliedrico Tanino Liberatore nel 2003 vinse il prestigioso premio César per i migliori costumi nel film “Asterix & Obelix Missione Cleopatra, con Monica Bellucci e Gérard Depardieu. Nel 2005 è stato insignito del Romics d’Oro.

Copyright ‐ Riproduzione riservata ‐ derocco.leo@gmail.com Tecnico della valorizzazione dei Beni Culturali ed Ecclesiastici Regione Abruzzo ‐ Note e fonti dopo la galleria fotografica

Giovanna Di Biase ritratta su Pentothal da Andrea Pazienza, per gentile concessione ad Abruzzo storie e passioni

Schiavo morente, 1972, Andrea Pazienza, copia da Michelangelo ‐ CLAP Museum Pescara ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Andrea Pazienza scherza con Albano Paolinelli, Pescara prima metà anni ’70

Convergenze agli occhi di Andrea Pazienza – CLAP Museum Pescara ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Isa d’estate, 1975, Andrea Pazienza, collezione privata

Kenya, 1975, Andrea Pazienza, collezione privata ‐ per gentile concessione ad Abruzzo storie e passioni

Con il maestro Sandro Visca durante l’allestimento della mostra “Abruzzo Contemporaneo luoghi d’arte 2018, personale di Sandro Visca” ‐ foto Barbara Birindelli

Abruzzo Contemporaneo luoghi d’arte terza edizione 2018, inaugurazione della mostra di Sandro Visca, Lanciano Palazzo Vescovile ‐ Foto Leo De Rocco

Albano Paolinelli nel suo studio ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni ‐ Paolinelli è stato protagonista della seconda edizione di Abruzzo Contemporaneo luoghi d’arte 2017, mostra allestita nell’ex tabacchificio di Città Sant’Angelo (Pe)

Alla mostra “Andrea Pazienza, gli anni pescaresi”, Pescara, 2018, Fondazione Pescarabruzzo ‐ Foto Barbara Birindelli

Mostra “Andrea Pazienza, gli anni pescaresi”, Pescara, 2018, Fondazione Pescarabruzzo ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Locandina del film di Federico Fellini “La città delle donne”, 1980, disegnata da Andrea Pazienza

Federico Fellini, Andrea Pazienza, CLAP Museum Pescara ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Il murales di Andrea Pazienza scoperto nel 2022 dietro l’intonaco della casa di famiglia a San Menaio ‐ Foto Foggia Today

Andrea Pazienza all’epoca del liceo pescarese durante le vacanze estive sul Gargano

I disegni di Andrea Pazienza durante il periodo pescarese, i primi della sua carriera ‐ Clap Museum Pescara ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Sandro Visca

Albano Paolinelli

Seconda parte

Tanino Liberatore e il CLAP Museum

La copertina dell’album The Man from Utopia di Frank Zappa firmata da Tanino Liberatore

Tanino Liberatore ‐ Foto taninoliberatore.it

Copyright ‐ Riproduzione riservata ‐ derocco.leo@gmail.com Tecnico della valorizzazione dei Beni Culturali ed Ecclesiastici – Note/Fonti: (1) Dalla rivista web “The Vision“, 2018, thevision.com, articolo di Lorenzo Rotella; (2) Dall’intervista di Isabella Damiani a Punto di Stella, rivista web (puntodistella.it), 2008; (3) Dalla intervista alla Rete Svizzera Italiana di Mariella Pazienza, sorella di Andrea; (4) Dal sito web ufficiale dedicato ad Andrea Pazienza (andreapazienza.it); (5) Dalla pagina FB “La classe operaia va in paradiso“; Altre fonti: percorso espositivo CLAP Museum Pescara; Ringrazio Sandro Visca, Albano Paolinelli, e Giovanna Di Biase per la gentile collaborazione; Ringrazio inoltre Cristiana Billè – Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni blog

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