La Tavola dei Briganti

Parco nazionale della Maiella, cima del Blockhaus e Madonna della Neve ‐ in copertina la Tavola dei Briganti ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Uno dei sentieri più suggestivi del massiccio montuoso della Maiella, la “montagna madre” degli abruzzesi, è la Tavola dei Briganti, dal nome di una grande lastra di pietra bianca sulla quale in passato briganti e pastori incisero nomi e dediche, nonché scritte contro il nuovo regno unitario dei Savoia.

Il percorso inizia dal Rifugio Pomilio (1888 m), dopo circa 3 km in salita si raggiunge la piccola tettoia in legno che custodisce la statua della Madonna della Neve, un luogo di silenzio e meditazione, anche per chi non è credente. Si sale quindi alla cima Blockhaus (2143 m) e dopo altrettanti chilometri si arriva alla Tavola dei Briganti (2114 m) e alla fonte Acquaviva, ai piedi del Monte Focalone (2676 m).

Il sentiero attraversa selve di pini mughi dal profumo balsamico e prati che in primavera si colorano di migliaia di fiori. Un piacevole scenario che fa da cornice al bel panorama: lo sguardo scivola dalle cime più alte dell’Appennino al mare Adriatico.

La Tavola dei Briganti è un luogo incredibile, dove natura e storia si incontrano, dove i protagonisti della storia italiana a ridosso dell’Unità d’Italia lasciarono il segno sulle nude rocce. Quelle pietre bianche della Maiella da secoli lavorate e scolpite da artisti e “mastri” abruzzesi, come le sculture quattrocentesche di Nicola da Guardiagrele e la luminosa facciata del Duomo di Guardiagrele, “la città di pietra”, scrisse Gabriele d’Annunzio.

Ma in questi luoghi incantati prima dei briganti e prima ancora dei Regni delle due Sicilie e dei Savoia regnava il pastore, una figura ancestrale simbolo della transumanza, quel benefico viaggio autunnale di centinaia di chilometri che pastori e greggi intraprendevano dai pascoli settembrini sui monti d’Abruzzo fino alle dune del mare di Casalbordino e poi ancora più a sud, il Molise e le pianure pugliesi. Un viaggio senza tempo, nessuno sa quando iniziò, “la transumanza nacque prima di Cristo”, scrisse Ignazio Silone.

Per secoli pilastro fondamentale dell’economia di queste terre, nel corso della sua millenaria storia la transumanza fu interrotta, o sensibilmente ridotta, solo in due occasioni: alla fine dell’Impero romano, quando la guerra greco-gotica e le invasioni resero pericoloso se non impossibile attraversare lunghi tragitti sui tratturi; e nel 1863, quando il nuovo Stato unitario varò la controversa Legge Pica contro il fenomeno del brigantaggio.

In questa occasione la transumanza fu interrotta “per motivi di ordine pubblico”, ma le conseguenze per l’economia abruzzese dell’epoca furono disastrose. Il malcontento diffuso tra contadini, braccianti, pastori e piccoli artigiani, sorto con la conquista dei Savoia del Regno delle Due Sicilie, diede nuovo impulso alla diffusione del brigantaggio.

La brigantessa Michelina Di Cesare in abiti della tradizione popolare posa in uno studio fotografico a Roma, seconda metà dell’800.

Prima era il regno dei fiori ora è il regno della miseria” (1)

Così scrivevano sui lastroni di roccia della Maiella i pastori e i briganti abruzzesi, questi ultimi riuniti nella “Banda della Maiella”, formata da numerosi gruppi di briganti, ognuno con un suo capo e provenienti dai vari paesi abruzzesi: da Sant’Eufemia a Maiella, i fratelli Colafella e la banda di Croce di Tola, detto Crocitto; da Pacentro, Pasquale Mancini detto il Mercante; da Atessa, Domenico Valerio detto Cannone; da Campo di Giove, Fabio Marcucci detto Primiano; e ancora da Roccamorice, Guardiagrele, Orsogna.

La Maiella, montagna aspra e selvaggia, ricca di grotte, gole, burroni e anfratti, rappresentò la loro roccaforte, ma il territorio dei briganti era molto vasto, si estendeva dall’aquilano alla Maiella, fino alla Terra di Lavoro. Briganti ma anche brigantesse, come Michelina Di Cesare, la “guerrigliera per amore”. (2)

Per contrastare il brigantaggio le autorità del neonato Regno d’Italia intorno al 1863 costruirono sulla Maiella un fortino militare in legno che prese nome di “Blockhaus”, termine tedesco (block- haus) riferito ad una particolare abitazione realizzata sovrapponendo tra loro tronchi di albero e coniato da un comandante militare austriaco che era di stanza con un plotone di soldati sulla cima oggi detta appunto Blockhaus (2143 m).

Il fortino armato del Blockhaus, di cui oggi restano alcuni ruderi, serviva per sorvegliare e cercare di contrastare la Banda della Maiella nel loro strategico punto di passaggio fra la valle di Pennapiedimonte e la Valle dell’Orfento, laddove circa 70 anni dopo il passaggio dei briganti, durante la Seconda guerra mondiale, cave e grotte daranno riparo ai soldati Alleati fuggiti dalle prigioni tedesche (3)

Copyright ‐ Leo Domenico De Rocco ‐ ‐derocco.leo@gmail.com ‐ Tecnico della valorizzazione dei Beni culturali ed Ecclesiastici Regione Abruzzo ‐ Riproduzione riservata ‐ Note e fonti dopo la galleria fotografica

Galleria fotografica

Partenza dal Rifugio Pomilio

La cima del Blockhaus ha ospitato più volte l’arrivo di tappa del Giro d’Italia, la prima volta nel 1967, vinta dal belga Eddy Merckx, fino al 2022, vinta dall’australiano Jai Hindley

In lontananza il massiccio del Morrone (a sx) e il Sirente

Arnica montana

Madonna della Neve

Pino Mugo

Orchidea Sambucina

Fonte Acquaviva

Lingua di cane della Maiella

Gentiana Verna

Orchidea Sambucina

Escursionisti veneti incontrati lungo il sentiero

Tavola dei Briganti

Tavola dei Briganti

Tavola dei Briganti

Anemone Alpino

Cytisus ardoini

Primula anemis

Anemone alpino

Dentaria

Viola di Eugenia

Genziana

Parco Nazionale della Maiella, Tavola dei Briganti e Fonte Acquaviva ‐ Foto e video Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Copyright ‐ Riproduzione riservata ‐ derocco.leo@gmail.com Tecnico della valorizzazione dei Beni Culturali ed Ecclesiastici Regione Abruzzo ‐ Note/Fonti: (1) trascrizione completa: “Nel 1820 nacque Vittorio Emanuele II re d’Italia, prima era il regno dei fiori ora è il regno della miseria”; (2) Michelina Di Cesare, guerrigliera per amore”, 2012, di Fulvio D’Amore, Edizioni Controcorrente; (3) Vedi l’articolo “Caramanico Terme: Chiesa di San Tommaso Becket e Valle dell’Orfento”, in questo blog; Altre fonti: Parco nazionale della Maiella pagina ufficiale; “Sulle tracce dei Briganti sul Blockhaus”, di Enzo C. Delli Quadri ‐ Ringrazio Gianluca Faccia, guida turistica Decathlon Abruzzo.

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