Un incantevole giardino
Negli articoli precedenti abbiamo attraversato la Costa dei Trabocchi iniziando il viaggio in direzione sud dal Parco dunale di Ortona, ad una manciata di chilometri dal confine con Francavilla al Mare. Dopo circa 40 chilometri, percorsi con qualche interruzione sulla ciclopedonale Via Verde e il resto sulla strada statale Adriatica 16, immersi nei meravigliosi scenari marini di San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto, giunti a San Salvo, il piccolo paese che segna il confine con il Molise, ci aspetta un’altra spiaggia dunale, in gran parte rientrante nel territorio di un interessante parco-giardino. In verità su questo parco abbiamo fatto cenno nell’articolo “Parchi e giardini. Raffaele de Vico, l’architetto abruzzese del paesaggio”, ma la sua importanza paesaggistica e naturalistica, nonché, come vedremo, la storia stessa del parco, merita nel nostro blog di storie e passioni d’Abruzzo un articolo fotografico dedicato.
Rare specie botaniche
Di interesse Comunitario, per la sua importanza come habitat per la conservazione delle biodiversità, la spiaggia dunale dove ci troviamo oggi si trova a ridosso di una vera e propria oasi di pace, dove boschi, fiori, piante rare, dune modellate dal vento e inebriate dal profumo aromatico della macchia mediterranea, miscelata con la frizzante fragranza della salsedine, fanno da cornice al bellissimo Giardino Botanico Mediterraneo di San Salvo Marina.
L’area occupata dal parco protegge il prezioso sistema dunale della costa e consente la conservazione di rare specie botaniche, nonché, nella fascia retrodunale, grazie alla presenza di una fitta vegetazione boschiva, di stagni, piccoli laghetti e di un torrente, crea un importante habitat e un rifugio per anfibi, piccole testuggini di acqua dolce e uccelli migratori, alcuni appartenenti a specie rare.
Grazie all’impegno e alla passione del direttore Michele Ciffolilli, il quale l’indomani della istituzione del Biotipo Costiero salvanese iniziò la sua opera di recupero di un’area che all’epoca risultava abbandonata, l’Abruzzo oggi vanta il più grande giardino botanico regionale e l’unico dell’intera costa adriatica.
Michele in questi anni ha ricreato l’ambiente naturale delle fasce retrodunali che in passato, prima della costruzione della linea ferroviaria Adriatica e della conseguente progressiva urbanizzazione del litorale abruzzese, costituiva il naturale paesaggio, tipico della costa sabbiosa mediterranea.
Parte integrante del Giardino Mediterraneo è il Biotipo Dunale Costiero di San Salvo – istituito nel 2000 con delibera comunale e parte della Riserva Naturale Regionale Marina di Vasto, Sito di importanza Comunitaria dal 1999 – costituito da un sistema naturale di dune sabbiose costiere in cui organismi vegetali e animali vivono e interagiscono formando la “Biocenosi”, quindi l’ecosistema. (1)
La discarica trasformata in un profumato giardino
Il Giardino Botanico Mediterraneo occupa un’area di circa cinque ettari. Realizzato a partire dal 2002 questo parco rappresenta un esempio virtuoso in quanto in passato l’area, come racconta al nostro blog il direttore Michele, era occupata da un parcheggio abusivo e da una discarica di rifiuti.
All’interno del parco sono stati ripristinati, laddove minacciati dall’incuria, gli ambienti naturali tipici del clima mediterraneo e sub-mediterraneo: dall’habitat dunale costiero alle calde colline ricoperte da boschi di leccio e macchia mediterranea, in cui stazionano e vivono grandi uccelli migratori, numerose specie di insetti e animali a rischio di estinzione, come la testuggine di terra e la tartaruga palustre.
Anni di lavoro e passione
Dopo oltre venti anni di lavoro e passione oggi il Giardino Botanico Mediterraneo di San Salvo rappresenta uno dei luoghi naturalistici più affascinanti d’Abruzzo. Nella seguente descrizione, corredata da una ricca galleria fotografica, si evidenzia come i boschi di tipo collinare cedono gradualmente il posto alla vegetazione mediterranea che, disposta a fasce parallele, arriva a lambire le dune sabbiose e il mare. Vediamo ora nel dettaglio com’è formato il parco-giardino.
Bosco mediterraneo
È il primo e vero bosco che si afferma dietro la fascia arbustiva della macchia mediterranea. Il bosco è composto quasi esclusivamente da Leccio, una quercia sempre verde che in questo viaggio sulla Costa dei Trabocchi abbiamo già conosciuto nella Lecceta di Torino di Sangro, una estesa riserva naturale. Oltre al leccio in questa prima fascia del Giardino Botanico sono presenti cespugli di pungitopo e il Viburno, una pianta con grandi fiori bianchi profumati che in autunno si trasformano in grappoli di frutti blu particolarmente apprezzati diversi volatili. Questo habitat è adatto per la testuggine di terra e il serpente Cervone, totalmente innocuo per gli umani ma fondamentale per mantenere l’equilibrio naturale.
Bosco Ripariale
Si trova lungo le sponde del torrente “Bonanotte”, è caratterizzato da vegetazione igrofila, in particolare pioppi e salici, ma anche frassino ossifillo, ontano nero, olmo campestre. Questo bosco costituisce un importante biofiltro naturale delle acque torrentizie, inoltre consente il riparo e fornisce cibo a molti animali acquatici.
Macchia mediterranea
Rappresenta una grande riserva di biodiversità messa a rischio dalla cementificazione delle coste italiane. La macchia mediterranea è caratterizzata da grandi arbusti, alcuni alti anche quattro metri, capaci di ridurre al massimo la dispersione di acqua dalle foglie all’atmosfera in ambienti climatici con estati calde e secche. Tra le specie vegetali, molte delle quali aromatiche e con proprietà curative, troviamo: il Lentisco, l’Alaterno, la Phillyrea, il Corbezzolo, il Mirto, l’Erica, l’Alloro, il Rosmarino e il Caprifoglio. Questi cespugli profumati attraggono oltre alle laboriose e preziose api, varie specie di farfalle: la Ninfa del Corbezzolo, la Cleopatra e la Cecilia.
Area retrodunale
Alle spalle dei primi cordoni dunali, dove la forza del vento è attenuata, si crea una zona riparata dove il terreno compatto di humus si maschia con la sabbia marina. La compattezza del terreno permette la formazione di piccoli stagni temporanei. Quest’area così composta prima della realizzazione delle grandi opere edilizie avvenuta a San Salvo negli anni ’60 del secolo scorso caratterizzava il paesaggio costiero, una grande area naturalistica paludosa prezioso habitat per diverse specie di flora e fauna oggi ridotta ad alcuni lembi relitti in cui uccelli migratori, anfibi, rettili e insetti trovano riparo e dove sopravvive ancora la rara orchidea di palude.
Gariga
Dietro la duna fissa può svilupparsi un sistema di arbusti di macchia mediterranea, ma se il terreno è più povero e presenta affioramenti di roccia calcarea troviamo la gariga, che in pratica rappresenta lo stadio iniziale della formazione della macchia mediterranea o al contrario una sua degradazione, ad esempio a seguito di un incendio. Infatti la vegetazione della gariga ha sviluppato sia una rilevante resistenza al fuoco e sia una spiccata capacita di ricrescita.
Le Dune sabbiose
Si formano grazie all’interazione tra diversi fattori quali acqua, vento e vegetazione. Il moto ondoso trasporta le particelle di sabbia sulla spiaggia e le brezze marine le accumula attorno alle prime pioniere specie vegetali presenti sulla spiaggia. Per questo le dune sono in continuo movimento.
Copyright ‐ Riproduzione riservata ‐ derocco.leo@gmail.com Leo Domenico De Rocco ‐ Tecnico della valorizzazione dei Beni Culturali ed Ecclesiastici Regione Abruzzo ‐ Note e fonti dopo la galleria fotografica
Galleria fotografica







































































San Salvo – Giardino Botanico Mediterraneo ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni
Per visite guidate, info, orari: 349.6146658 Michele Ciffolilli. Durante la visita si raccomanda crema solare protettiva e cappellino ‐ Copyright ‐ Riproduzione riservata ‐ derocco.leo@gmail.com Tecnico della valorizzazione dei Beni Culturali ed Ecclesiastici ‐ Fonti/Note: 1) Pannelli informativi Giardino Botanico Mediterraneo San Salvo a cura di Legambiente ‐ autore Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni blog 2024 ‐ Ringrazio Alessio Ciffolilli per la gentile accoglienza e la interessante visita guidata.
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