
Costa dei Trabocchi – la Via Verde attraversa Casalbordino, nel tratto tra il fiume Osento e la spiaggia dunale – Foto e video Abruzzo storie e passioni
La spiaggia dunale e i benedettini
Dopo aver attraversato il ponte sul fiume Osento, la ciclopedonale della Via Verde raggiunge il litorale di Casalbordino. Se vi capita di viaggiare in questi luoghi nel periodo primaverile troverete un affascinante spettacolo della natura: il turchese del mare incontra il bianco brillante delle anthemis, le camomille di mare. Il tappeto fiorito lambisce la riva del mare e regala atmosfere fiabesche, oltre a un intenso profumo, miscelato con la fragranza frizzante della salsedine.
Luoghi di incantevoli miracoli della natura ma anche di miracoli legati alla fede. Non lontano dalle dune in fiore sorge il Santuario benedettino della Madonna dei Miracoli.
La basilica fu costruita nel 1824, ampliando una primaria edicola votiva eretta nel 1576 in ricordo dell’apparizione della Madonna a un giovane contadino di Casalbordino. I racconti popolari locali narrano di improvvise “tempeste di grandine” e della invocazione del giovane alla Vergine Maria affinché salvasse il suo raccolto. Il miracolo salvò il raccolto e il luogo della apparizione diventò meta di numerosi pellegrini.
Nella seconda metà dell’Ottocento insieme ai pellegrini giunsero in visita al Santuario di Casalbordino due famosi personaggi abruzzesi: il pittore e fotografo Francesco Paolo Michetti e l’allora poco più che ventenne Gabriele d’Annunzio. Ispirati dal misticismo del luogo e dall’atmosfera, a detta di d’Annunzio, “popolare e selvaggia”, in due trasformeranno in arte quel viaggio sulla Costa dei Trabocchi.
Michetti dipingerà “Gli Storpi“, una delle sue grandi tele, oggi conservata al Museo Michetti di Francavilla al Mare. L’opera rappresenta la processione dei pellegrini, molti dei quali malati e infermi, nella speranza di ricevere un miracolo dalla Madonna di Casalbordino. A sua volta Gabriele d’Annunzio citerà l’episodio vissuto a Casalbordino nell’ultimo romanzo della “Trilogia della Rosa“, scritto nel conventino di Michetti a Francavilla al Mare e in gran parte ambientato sulla Costa dei Trabocchi, in particolare a San Vito Chietino.
L’abbazia di Santo Stefano in Rivo Maris
Natura, fede e tradizione. Tra il V e il VI secolo i monaci benedettini fondarono una piccola chiesa sul promontorio a ridosso della spiaggia dunale: Santo Stefano in Rivomare (o Rivo Maris), diventata nel 971 una vera e propria abbazia, posta sotto la protezione dei Conti di Chieti. La chiesa paleocristiana di Casalbordino rappresenta una delle primissime testimonianze delle origini del cristianesimo in Abruzzo.
Similmente all’abbazia di San Giovanni in Venere, anche il cenobio casalese era ubicato sopra un’altura che guarda il vicino mare, all’incrocio delle antiche vie dei tratturi, percorsi dai pastori transumanti nel loro millenario migrare dagli altipiani dell’Abruzzo montano alle pianure pugliesi.
Le tre abbazie della Costa dei Trabocchi, questa di Casalbordino, l’abbazia di San Giovanni in Venere e la Badia di San Vito a San Salvo, controllavano gran parte del territorio costiero abruzzese, ma anche oltre, fino alle isole Tremiti.
I continui attacchi dei pirati saraceni, che a più riprese invasero le coste abruzzesi, in particolare nel 1527 e nel 1566, contribuì al decadimento e all’abbandono dell’abbazia di Santo Stefano in Rivo Maris. Come si può notare dalle immagini proposte nella galleria fotografica oggi di questa abbazia restano poche tracce. Durante alcuni scavi archeologici effettuati negli anni ’90 fu rinvenuto l’antico pavimento musivo della chiesa abbaziale.
I ruderi del complesso abbaziale di Casalbordino erano visibili da vicino grazie a un percorso turistico e paesaggistico, come si evince da un cartello informativo, ormai sparito tra la folta vegetazione insieme alla diruta badia benedettina.
Probabilmente i monaci di Santo Stefano in Rivo Maris fornivano ospitalità e assistenza a pastori, viandanti e pellegrini che transitavano sul vicino tratturo. Sulla spiaggia dunale alcuni cippi celebrativi rievocano l’antica segnaletica, conosciuta dai pastori transumanti in viaggio sul Regio Tratturo, il più lungo di tutti, ben 244 km
Il Tratturo Magno e il Finis Terrae
I pastori partivano il 29 settembre, giorno in cui si festeggia San Michele Arcangelo protettore dei pastori e dei viandanti, dalla Basilica di Collemaggio a L’Aquila. Dopo aver attraversato montagne, colline e vallate il Reggio Tratturo, o Tratturo Magno, vedeva il mare proprio qui a Casalbordino, da dove proseguiva il suo cammino in direzione sud: il Molise e il Tavoliere della Puglia. Sulla storia dei Tratturi abruzzesi e le ripercussioni sulla vita sociale, sull’arte e sull’economia, rimando all’articolo dedicato: “Autunno abruzzese, gli antichi tratturi” (link al termine di questo articolo).
Spettacoli della natura ma anche storie ancora da approfondire. Non lontano dalle dune fiorite e dai cippi del Tratturo Magno durante alcuni lavori di ristrutturazione di un vecchio casolare contadino, oggi diventato un B&B, il Finis Terrae, con annesso ristorante, è stata scoperta quella che secondo alcune fonti sarebbe una “camera termale” di epoca romana, risalente al I secolo a.C.
La “camera termale”, costruita probabilmente quando questo territorio ricadeva nel municipio romano di Histonium, l’odierna Vasto, si trova in linea d’aria a poca distanza dal colle dove era ubicata l’abbazia di Santo Stefano in Rivo Maris. Questo elemento ha portato a ipotizzare che in passato le due strutture erano collegate. Alcuni racconti popolari che ho raccolto in zona parlano di “un tunnel sotterraneo“, ma al riguardo non ci sono prove documentali.
Secondo le fonti l’edificio romano costruito sul Regio Tratturo costituiva uno dei tanti luoghi adibiti a sosta e ristoro per pastori transumanti ma anche per viandanti e pellegrini, una sorta di autogrill ante litteram. Ma a mio avviso la forma della camera, che ricorda una grotta, configura non una “camera termale”, né tantomeno un antico luogo di “sosta e ristoro”, piuttosto sembra trattarsi di un mitreo, un luogo di culto dedicato al dio Mitra (vedi galleria fotografica).
Il viaggio prosegue
Dopo le incantevoli spiagge e le impressioni d’occhio e di cuore regalate da Casalbordino, riprendiamo il viaggio in direzione Sud, seguendo le orme degli antichi pastori transumanti. Visiteremo tra le dune del mare di San Salvo il Giardino Botanico Mediterraneo, l’unico della intera costa adriatica, infine saliremo sui promontori vastesi di Punta Penna e Punta Aderci, ultima tappa di questo lungo viaggio sulla Costa dei Trabocchi, iniziato a Ortona, ci aspetta un suggestivo tramonto dall’alto della falesia di Punta Aderci, anticamente chiamata d’Erce in riferimento al dio Ercole, venerato dalle popolazioni che abitavano questi promontori marini.
Copyright Riproduzione Riservata – derocco.leo@gmail.com Tecnico della valorizzazione dei Beni Culturali ed Ecclesiastici Regione Abruzzo ‐ Note e fonti dopo la galleria fotografica
Galleria fotografica

Il ponte sul fiume Osento fotografato dalla pista ciclabile


Casalbordino, il Santuario della Madonna dei Miracoli – Foto Abruzzo storie e passioni




“Gli Storpi”, Francesco Paolo Michetti, 1900, Museo Michetti MuMi Francavilla al Mare – Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni





La strada che porta ai ruderi dell’abbazia di Santo Stefano in Rivo Maris

La diruta abbazia di Santo Stefano in Rivo Maris ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Casalbordino, vigneti “vista mare”. La Cantina Vini di Casalbordino è una delle più importanti aziende vinicole d’Abruzzo.

La “camera termale”. Probabilmente si tratta di un antico Mitreo ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Uno dei cippi celebrativi del Tratturo Magno


La spiaggia dunale davanti al “Finis Terrae” ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni














Un cippo (celebrativo) tratturale in prossimità della spiaggia ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni
Il Regio Tratturo a Casalbordino – Foto e video Abruzzo storie e passioni

Via Verde Costa dei Trabocchi – spiaggia, dune e lungomare di Casalbordino – Foto-video Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni
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Copyright Riproduzione Riservata – derocco.leo@gmail.com Tecnico della valorizzazione dei Beni Culturali ed Ecclesiastici ‐ Ringrazio il proprietario del Finis Terrae per la possibilità del sopralluogo al mitreo ‐ Fonti: La Doganella d’Abruzzo, Pastorizia, Istituzioni e Cultura, a cura di Nicolino Farina, Edizioni GAL Gran Sasso Laga 2024
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