Costa dei Trabocchi: Torino di Sangro e Pollutri.

La ciclopedonale Via Verde attraversa la spiaggia di Torino di Sangro

Prima parte

Torino di Sangro

Dopo le impressioni d’occhio e di cuore rivelate ai nostri occhi dall’imponente abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia, proseguiamo il nostro viaggio marino in direzione di Torino di Sangro e, nell’immediato entroterra, Pollutri; nella prossima tappa visiteremo Casalbordino. Questa Costa dei Trabocchi continua piacevolmente a sorprenderci. A mano a mano che proseguiamo il viaggio verso sud le spiagge diventano sempre più selvagge e i fitti boschi mediterranei dalle alture arrivano a lambire il mare.

La Riserva Naturale Regionale della Lecceta è un esteso bosco ricco di flora e fauna che dal paese di Torino di Sangro si estende fino a scomparire tra le dolci colline dell’entroterra, segnate durante la Seconda guerra mondiale dalla Linea Gustav, che da Montecassino arrivava, attraversando mezzo Abruzzo, fino a Ortona. Con i suoi 180 ettari questa riserva rappresenta uno degli ultimi boschi costieri relitti dell’Adriatico. Il patrimonio boschivo è composto da lecci, roverelle, cerri e macchia mediterranea. Il parco inoltre è un importante habitat per diverse specie animali: la testuggine di Hermann, il lupo, il capriolo e diverse specie di uccelli.

Un luogo dove regna la natura ma anche evocativo di storie legate alla guerra. A ridosso della Lecceta, nel monumentale Sangro River War Cementery, riposano tra alberi di magnolia e siepi di rose e biancospino 2617 soldati del Commonwealth britannico. Il parco della Lecceta è segnato da una sentieristica utile per passeggiate, escursioni e postazioni panoramiche.

L’unico trabocco del litorale di Torino di Sangro è chiamato Le Morge, dal nome dello scoglio sul quale sorge, ben ancorato tra levigate rocce marine. “Morge” sarebbe la traduzione dialettale del termine latino “murex”. Questo trabocco è stato testimone di una storia triste. Nel 1951 il giovane figlio diciottenne dell’allora traboccante si tuffò dal trabocco e annegò. Da allora Le Morge fu abbandonato e in seguito distrutto dalle mareggiate. Solo nel 2001 grazie all’interessamento dell’allora sindaco Donato Iezzi, il trabocco Le Morge riprese vita.

Dalla passerella di questo trabocco si gode un bellissimo panorama che spazia dal mare alla estesa spiaggia, selvaggia e seminascosta dalla macchia mediterranea. Qui, in un’area appositamente segnalata, è possibile praticare il naturismo. Molto belle anche le spiagge che si trovano in località Borgata Marina, vicine a quelle più centrali del lungomare di Torino di Sangro.

Tradizioni

Anche in questo tratto della Costa dei Trabocchi sono da secoli radicate le tradizioni popolari. L’ultima domenica di maggio durante i festeggiamenti in onore della Madonna di Loreto, patrona di Torino di Sangro, le donne del posto, seguendo un’antica tradizione, intonano durante la processione una dolce melodia chiamata il “Canto dei Fiori“, nel mentre alzano al cielo in segno di devozione e buon auspicio mazzi di fiori colorati.

“A te con questi fiori accetta il nostro amore, per sempre i nostri cuori saran con te, saran con te nel tempo del dolore, saran con te nel tempo del gioir”

Cantano le donne durante la affollata processione, nel mentre le vie del paese sono ricoperte di petali di rose lanciati dai balconi delle case, dalla torre campanaria della chiesa patronale e da gruppi di bambini in fila, vestiti di bianco con in mano cestini colmi di profumati fiori primaverili.

Seconda parte

Pollutri

Spostandoci di pochi chilometri dalla costa visitiamo Pollutri, uno dei caratteristici paesi che dalla fascia collinare si affacciano sulla Costa dei Trabocchi. In passato questi borghi erano pertinenze di feudi e baronie che fondavano le loro ricchezze sui cospicui ricavi provenienti dalla coltivazione di uliveti. Col passare del tempo frantoi e uliveti sono stati in gran parte sostituiti da estesi vigneti che digradano verso il mare. Non a caso negli ultimi anni le rinomate cantine sorte tra queste soleggiate colline producono vini sempre più apprezzati. Pollutri si trova a una manciata di chilometri dalla prossima tappa del nostro viaggio sulla Costa dei Trabocchi, Casalbordino. Il paese conserva un interessante centro storico costellato da antichi frantoi ed eleganti palazzi baronali, all’interno di uno di questi scopro un capolavoro dell’arte orafa.

Si tratta di un busto settecentesco che raffigura San Nicola, patrono dei marinai e di Pollutri, opera attribuita ad argentieri napoletani, i fratelli Giuseppe e Gennaro Del Giudice, eredi di una famiglia di orafi documentati per la prima volta nel 1569. Alcune opere di questa famiglia di argentieri fanno parte del famoso Tesoro di San Gennaro, com’è noto custodito nel Duomo di Napoli.

San Nicola di Bari è un santo molto amato a Pollutri, probabilmente il culto fu introdotto dai pastori transumanti che transitavano sulle antiche vie tratturali che collegavano l’Abruzzo alla Puglia. Come abbiamo visto nei precedenti articoli l’immagine del santo la ritroviamo tra gli affreschi duecenteschi e bizantineggianti che decorano la cripta dell’abbazia di San Giovanni in Venere e sulle maioliche colorate nel Porto di Ortona. Cippi celebrativi, che rievocano quelli antichi del Regio Tratturo li ritroveremo tra le dune di Casalbordino.

Feste e tradizioni popolari

I pollutresi festeggiano San Nicola in due occasioni: a dicembre,dies natalis del Santo (Nicola di Bari morì a Myra il 6 dicembre del 343) con la tradizionale cottura in piazza il 5 dicembre di quintali di fave secche, servite poi con pane e vino, in ricordo dei pasti poveri consumati dai pastori transumanti, viandanti e pellegrini e da chi aveva poco da mangiare, nonché dai pescatori durante l’inverno; e a maggio (le spoglie del Santo furono traslate dai marinai baresi dalla Turchia a Bari il 9 maggio 1087) con la “Sfilata delle Some“, che rievoca un tempo lontano, quando si andava al mulino con l’asino per trasportare la farina macinata. 

In questa occasione le massaie di Pollutri usano preparare dolci, pizzelle arabescate, “pupatte” e taralli di pane, questi ultimi dopo la benedizione vengono lanciati il primo venerdì di maggio dai balconi del settecentesco Palazzo Del Re sulla folla festante composta da cittadini e turisti, in segno augurale di abbondanza e prosperità, nonché come atto devozionale.

Bosco di don Venanzio

Sempre nel territorio di Pollutri, a cinque chilometri dal mare, scopriamo un’altra riserva naturale: il Bosco di don Venanzio. In questo Abruzzo denominato la “regione verde d’Europa”, non solo i blasonati Parchi nazionali, come quello del Gran Sasso e Monti della Laga, della Maiella e il più antico di tutti, quello “d’Abruzzo”, da alcuni anni esteso ai confinanti territori di Lazio e Molise, anche queste piccole oasi di naturalezza contribuiscono ad arricchire il patrimonio regionale paesaggistico.

Il Bosco di don Venanzio è l’habitat naturale per ricci, volpi, tassi e uccelli migratori, come l’airone e il fenicottero rosa. Ricca anche la flora, come il giglio rosso, il bucaneve e l’anemone dell’Appennino. Questi ultimi sono fiori montani, la loro presenza in questo bosco, esteso a ridosso del litorale, rappresenta una unicità. Il Bosco di don Venanzio rappresenta, insieme alla Lecceta di Torino di Sangro, l’ultima testimonianza delle antiche foreste che anticamente erano diffuse lungo la Costa dei Trabocchi.

Il Bosco è collegato alla Riserva Naturale di Punta Aderci grazie a un percorso attrezzato gestito da associazioni locali. L’intera area un tempo faceva parte della tenuta di caccia dei d’Avalos, i marchesi del Vasto che abbiamo conosciuto negli articoli dedicati a Punta Penna e a Vasto.

Il viaggio continua

Ci rimettiamo in viaggio, dopo Torino di Sangro e Pollutri ci aspettano le dune fiorite dell’ammaliante mare di  Casalbordino, sulla ciclopedonale il confine tra questo comune e Torino di Sangro è segnato dal fiume Osento e da un cippo commemorativo in ricordo del citato Donato Iezzi, sindaco di Torino di Sangro, medaglia d’oro al valor civile, morto a 34 anni nel 2003 durante un violento nubifragio mentre era impegnato a verificare i danni sul suo territorio comunale.

Copyright ‐ Riproduzione riservata ‐ derocco.leo@gmail.com Tecnico della valorizzazione dei Beni culturali ed Ecclesiastici Regione Abruzzo ‐ Note e fonti dopo la galleria fotografica

Galleria fotografica ‐ Torino di Sangro

L’ampia spiaggia sabbiosa di Torino di Sangro ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Costa dei Trabocchi – Riserva Naturale la Lecceta – Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Torino di Sangro, la tradizionale processione della Madonna di Loreto – Foto Ellade Santini, per gentile concessione ad Abruzzo storie e passioni

Torino di Sangro ‐ Trabocco Le Morge

La piaggia naturista di Torino di Sangro – Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Galleria fotografica ‐ Pollutri

Affreschi e decorazioni in un palazzo baronale di Pollutri ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

La statua di Santa Lucia, utilizzata per devozione privata, in un antico palazzo di Pollutri ‐ Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Statue devozionali in un palazzo baronale di Pollutri

Pollutri – Ingresso e carrozza in un palazzo nobiliare

Antica carrozza parcheggiata in un frantoio di Pollutri

Un antico frantoio nel centro storico di Pollutri – Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Pollutri, busto in argento di San Nicola opera degli argentieri napoletani famiglia Del Giudice, epoca seconda metà del ‘700 – Foto Leo De Rocco per Abruzzo storie e passioni

Pollutri, il tradizionale lancio dei taralli di San Nicola ‐ Foto Vasto Web

Ciclopedonale Via Verde sul ponte del fiume Osento, tra Torino di Sangro e Casalbordino

La stele in memoria di Donato Iezzi sulla ciclopedonale Via Verde Torino di Sangro – Foto Abruzzo storie e passioni

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Copyright ‐ Riproduzione Riservata – derocco.leo@gmail.com Tecnico della valorizzazione dei Beni Culturali ed Ecclesiastici – Fonti: Sulla storia del trabocco Le Morge: Associazione di Promozione Sociale A.P.S. “Lu Travocche” – Torino di Sangro.

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