In copertina: Spiaggia di Punta Aderci al tramonto – foto: Leo De Rocco.

Dopo aver attraversato la Costa dei Trabocchi, partendo da Ortona, arrivo nel sud dell’Abruzzo, nel vastese, un vero paradiso per chi ama il mare, la natura e per chi è appassionato di fotografia. Questa è anche la porta del Sud: Termoli è dietro l’angolo, poi c’è il Gargano che, insieme alle Isole Tremiti, si intravede nelle giornate terse dal belvedere più bello d’Abruzzo: la Loggia Amblingh, nel suggestivo centro storico di Vasto.

La Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci si trova a ridosso del promontorio di Punta Penna, con il suo maestoso faro (il secondo più alto d’Italia dopo quello di Genova) e la sua piccola chiesa del ‘400, ricostruita in stile romanico nell’800, dedicata alla Madonna di Pennaluce, un luogo molto caro ai vastesi. (vedi articolo “Punta Penna: il Mare, il Faro e i d’Avalos”). Mi trovo a pochi chilometri da Vasto, una delle più belle città d’arte e di mare d’Abruzzo, la città dei d’Avalos, dei Palizzi, dei Rossetti. (su Vasto vedi l’articolo “Vasto, tra mare, arte e cultura”).


Questa Riserva Naturale, la prima istituita nella Regione Abruzzo (negli anni ’90), vanta il terzo posto nella classifica delle 20 spiagge più belle d’Italia (Legambiente, 2015) e fa parte del comprensorio turistico della citata Costa dei Trabocchi.

I trabocchi, veri e propri monumenti e simboli di questo tratto della costa abruzzese che negli ultimi anni sta conoscendo un sempre più marcato sviluppo turistico, anche per via della pista ciclo pedonale costruita quasi in riva al mare, che da qui arriva fino a Ortona.
Ma cosa sono questi Trabocchi? Sono tipiche costruzioni realizzate in legno di pino d’Aleppo utilizzate per la pesca e, da un po’ di anni, trasformati in esclusivi ristorantini sospesi sul mare, per la gioia dei turisti amanti della natura e della buona cucina. Queste costruzioni sono ben ancorate al fondale roccioso e sono collegate alla terra ferma da un ponte, sempre in legno.

La più antica documentazione storica sul trabocco si trova in Abruzzo, proprio qui sulla Costa chietina. Un tempo la funzione del trabocco non era la pesca, o almeno non solo quella, meno ancora un luogo originale adibito a ristorazione, piuttosto il trabocco poteva essere paragonato ad un porto in miniatura in quanto abbazie e pertinenze feudali, poste anticamente a ridosso della costa, utilizzavano queste strutture per facilitare il trasporto delle merci via mare.



La nota scrittrice Dacia Maraini, che fu amica di Pier Paolo Pasolini, il quale scrisse un reportage alla fine degli anni ’50 sul mare di Pescara, così li descrive:
…Cosa ci dicono infine questi trabocchi sorpresi nel loro lirico incanto? Che l’opera umana è sempre macchinosa e fragile, basta un soffio per distruggerla. Ma proprio la sua fragilità è anche la ragione della sua resistenza: un poco sopra le onde, un poco sotto le nuvole, la “grande macchina pescatoria” sta a simbolizzare la patetica eppure grandiosa capacità dell’essere umano di credere nel futuro nonostante l’amarezza e la piccolezza del suo destino.

La citazione di Dacia Maraini, “grande macchina pescatoria”, è riferita a Gabriele d’Annunzio. Nel suo romanzo “Il Trionfo della morte”, in gran parte ambientato a San Vito Chietino altro noto paese marino di questo tratto di costa, lo scrittore pescarese paragona il trabocco ad un ragno, ecco un passo del romanzo:
la grande macchina pescatoria composta da tronchi scortecciati, di assi e gomene, che biancheggiava singolarmente, simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano.

Il trabocco descritto da d’Annunzio non era una fantasia letteraria, ma era reale, anzi esiste ancora oggi: è quello chiamato Trabocco del Turchino, dal soprannome che lo stesso d’Annunzio diede ad un pescatore che lo scrittore conobbe durante il suo soggiorno a San Vito Chietino, nella estate del 1889, insieme alla sua amante romana Barbara Leoni. (vedi l’articolo in questo blog “San Vito Chietino, trabocchi, ginestre e amanti”).

La bellezza della Riserva regionale di Punta Aderci in alcuni periodi dell’anno è spettacolare, come in primavera, quando i colori sono più brillanti, le nuvole si stagliano nel cielo reso terso dal vento, che su questi alti promotori marini soffia sempre, e non ancora arrivano i turisti ad affollare spiagge e sentieri.

Una curiosità, durante alcuni giorni dell’anno si ha l’impressione che il sole sorge e tramonta sullo stesso mare, (vedi foto) evento raro sulla costa Adriatica, reso possibile grazie alla particolare conformazione di questo golfo.





La Costa dei Trabocchi è un patrimonio naturalistico da conservare e valorizzare. Un paesaggio marino con acque limpide, calette nascoste, spiagge di sabbia o di pietre e ciottoli, macchia mediterranea, frutteti, vigneti e oliveti, fitti boschi di lecci, come la Riserva Regionale della Lecceta nella zona di Torino di Sangro, e tratti pianeggianti alternati da alte scogliere.


Ma è anche un patrimonio culturale, storico, artistico ed enogastronomico, con bellissimi centri storici, palazzi storici importanti, come il maestoso Palazzo d’Avalos qui a Vasto, castelli e antiche abbazie, come l’Abbazia di San Giovanni in Venere che da oltre mille anni domina il mare di Fossacesia.




Avremo modo di conoscere questi luoghi, con le loro storie, le bellezze artistiche e paesaggistiche, intanto propongo qui un reportage fotografico dedicato a Punta Aderci nel periodo particolare (giugno-luglio) in cui il sole sembra tramontare sul mare.

Copyright –All rights reserved – Non è consentito nessun uso delle foto presenti in questo articolo senza autorizzazione scritta – Pictures: no use is permitted without authorization. – Foto, autore Leo De Rocco, compreso copertina – Autore/Blogger: Leo De Rocco, leo.derocco@virgilio.it
Galleria Fotografica




































Copyright –All rights reserved– Non è consentito nessun uso delle foto presenti in questo articolo senza autorizzazione – Pictures: no use is permitted without authorization – Foto, compreso copertina, gennaio-maggio-luglio 2015 – Autore/Blogger: Leo De Rocco, leo.derocco@virgilio.it